Tra gli acidi grassi, gli acidi grassi polinsaturi omega-3 (PUFA) possiedono le attività immunomodulanti più potenti, e tra i PUFA omega-3, quelli derivanti dall'olio di pesce, acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA). -sono biologicamente più potenti dell'acido alfa-linolenico (ALA). Alcuni degli effetti dei PUFA omega-3 sono determinati dalla modulazione della quantità e dei tipi di eicosanoidi prodotti, mentre altri effetti sono provocati da meccanismi indipendenti dagli eicosanoidi, comprese azioni sulle vie di segnalazione intracellulare, sull'attività dei fattori di trascrizione e sull'espressione genica.
Esperimenti su animali e studi di intervento clinico indicano che gli acidi grassi omega-3 hanno proprietà antinfiammatorie e, pertanto, potrebbero essere utili nella gestione delle malattie infiammatorie e autoimmuni. La malattia coronarica, la depressione maggiore, l'invecchiamento e il cancro sono caratterizzati da un aumento del livello di interleuchina 1 (IL-1), una citochina proinfiammatoria.
Allo stesso modo, l'artrite, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e il lupus eritematoso sono malattie autoimmuni caratterizzate da un elevato livello di IL-1 e del leucotriene proinfiammatorio LTB(4) prodotto dagli acidi grassi omega-6. Sono stati condotti numerosi studi clinici per valutare i benefici dell'integrazione alimentare con oli di pesce in diverse malattie infiammatorie e autoimmuni nell'uomo, tra cui l'artrite reumatoide, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, la psoriasi, il lupus eritematoso, la sclerosi multipla e l'emicrania.
Molti degli studi controllati con placebo sull’olio di pesce nelle malattie infiammatorie croniche rivelano benefici significativi, tra cui una diminuzione dell’attività della malattia e un minore uso di farmaci antinfiammatori.
Fonte: Artemis P. Simopoulos (2002) Omega-3 Fatty Acids in Inflammation and Autoimmune Diseases, Journal of the American College of Nutrition, 21:6, 495-505